TETTI - Legni

Priola Legnami

Tipologie di tetto

TIPOLOGIE DI LEGNO LAVORATO PER LA COPERTURA DEI TETTI
Travi uso Trieste, ovvero travi a sezione tonda ottenuta mediante squadratura meccanica del tronco e caratterizzate dall′avere sezione non costante.
Travi Uso Fiume, ovvero travi a sezione tonda ottenuta mediante squadratura meccanica del tronco e caratterizzate dall′avere sezione costante
Travi 4 Fili, ovvero travi ottenute mediante squadratura meccanica del tronco e caratterizzate dall′avere spigoli vivi
Travi Giuntate (KVH), ovvero travi in legno massiccio strutturale naturale, squadrato e piallato con giunzioni di testa “a dita ”
Travi Bilama e Trilama, ovvero travi realizzate dall′incollaggio sulla lunghezza di due o tre travi KVH
Travi in Lamellare, ovvero travi prodotte tramite incollaggio di tavole in legno ad uso strutturale caratterizzate da elevate portate e dimensioni
XLam, ovvero pannelli di legno realizzati tramite incollaggio a strati incrociati di tavole di abete classificate per uso strutturale

SPECIALI TIPOLOGIE DI TETTO IN LEGNO
Tetto in legno ventilato
Il tetto ventilato è una copertura provvista di una intercapedine atta alla formazione di un flusso d′aria tra l′ultimo strato di isolante e il manto di copertura che partendo dalla linea di gronda arriva sino al colmo dove particolari aperture permettono la fuoriuscita dell′aria. Questo comporta che in inverno il tetto contribuisca a disperdere il vapore acqueo che si forma all′interno dei locali, fungendo da deumidificatore naturale e in estate ad un minor surriscaldamento del tetto ed un clima più fresco all′interno dei locali.
Tetto in legno a vista
Si definisce tetto in legno a vista un tetto la cui struttura in legno sia visibile dall′interno dell′edificio costituendo elemento architettonico di pregio
LEGNI:Quale tipo di legno?
Legno massello
Si ottiene segando la pianta della lunghezza e sezione stabilita e procedendo alle lavorazioni richieste. Può essere uso fiume, uso trieste o quattro fili.
Legno lamellare
Il legno lamellare è ottenuto mediante l′incollaggio e pressatura di tavole (lamelle) di legno massello. Quale scegliere?
Per piccole strutture, con luci fino a circa 8 metri, la propensione per l′uno o l′altro materiale è molto soggettiva. Se si desidera il calore della tradizione o del rustico e se si conoscono le caratteristiche del legno, come fessurazioni, torsioni o nodi, si opterà per il legno massiccio. Per un prodotto più preciso e regolare, moderno, allora si sceglierà il legno lamellare.
Per grandi strutture, con luci fino a 40 mt ed oltre, è necessario ricorrere al legno lamellare. Per quanto riguarda la scelta dell′essenza e della finitura si tratta di scegliere il materiale che incontra maggiormente il proprio gusto personale e il proprio portafoglio.
Cosa bisogna sapere
Per una scelta consapevole occorre considerare che il legno, in quanto materiale di origine biologica, ha delle caratteristiche di biodegradabilità.
Può subire, anche se in opera da tempo, l′attacco di batteri, funghi, insetti e organismi marini.
E′ igroscopico: assorbe e cede umidità all′ambiente. Alle variazioni di umidità del legno corrispondono variazioni dimensionali e movimenti, anche piuttosto spiccati. Qualsiasi pezzo di legno è soggetto a ritiro e rigonfiamento, non è mai inerte, anche se in opera da molto tempo. Con la perdita di umidità si creano fessure da ritiro, che non sono difetti o vizi del materiale, ma una sua caratteristica peculiare.
L′essenza
Sia il legno massello che il lamellare identificano solo la tipologia di legno, non l′essenza.
Un tetto può essere fatto con travi di
rovere, castagno, abete o larice. Qualsiasi essenza può essere lavorata in diversi modi:
A spigolo vivo
Ad uso fiume
Ad uso Trieste
Infine, una volta identificato il materiale può essere scelto il trattamento o finitura desiderate tra i molti possibili: piallatura, sagomatura, spigolatura, sabbiatura, impregnatura, ecc.


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